mercoledì 30 marzo 2011

30 marzo 2011


Gita notturna a Rubbio con il gruppo Indastria. 3 foto a lunga esposizione bastano e avanzano per fare tardi. Portarsi a casa un così magro risultato è un po' seccante ma bisogna guardare il lato positivo… ehm… dove lo trovo? Ah sì: presto tornerò a fare la foto all'albero con la consapevolezza che le stelle non si muovono poi granché in soli 15 min…

giovedì 24 marzo 2011

24 marzo 2011


Stasera, in carenza di idee e soggetti, ho pescato dalla lista degli oggetti che un domani vorrei fotografare meglio che posso. Intanto mi accontento di questo dettaglio della testa a sfera MH054M0 della Manfrotto. Ho utilizzato un solo flash posizionato a sinistra ed un pezzetto di carta bianca per dare un leggero rimbalzo da destra.

mercoledì 23 marzo 2011

23 marzo 2011



Poco tempo fa nell’album di Manfrotto Tripods ho visto una foto di Joe McNally che ritrae l’attore Steve Martin con due diverse espressioni. L’effetto mi è piaciuto molto e così ho dedicato un’oretta della mia serata per provare a fotografarmi due volte nello stesso scatto. Per poterlo fare ho fatto in velocità un tubo rettangolare di cartone attorno al vetro del flash (un SB-24 usato che ho ricevuto poco tempo fa) in modo da indirizzare la luce solamente sulla mia faccia senza illuminare nient’altro nella stanza. Ho messo treppiede e fotocamera di fronte a me, seduto a circa un metro dell’obiettivo con lo scatto remoto in mano ed il flash nell’altra con il dito pronto sul pulsante del flash.
L’idea per la mia “foto del giorno” è stata quella di apparire come se avessi due facce nella stessa testa. Dopo svariati tentativi sono riuscito ad evitare di illuminare l’orecchio (io ce le ho anche a sventola e quindi è ancora più difficile…), a fare in modo che le facce non siano ne troppo lontane ne troppo vicine e ad illuminare il corpo in modo che non ci fossero sovraincisioni di un’immagine sull’altra. Ovviamente i colpi di flash sono 2, uno per ogni posizione della testa, prima da sinistra e poi da destra, tutti all'interno della stessa esposizione (15 secondi).
Quello che vedete è la foto scattata, senza alcun ritocco di nessun genere eccetto un leggero ritaglio sui bordi inferiore e destro.
Come foto del giorno sono contento, anche perché si nota chiaramente il mio stato un po’ trasandato di questi giorni…

martedì 15 marzo 2011

15 marzo 2011


Poco tempo fa ho ritrovato un giochino che aveva fatto mio padre tanti anni fa per i miei, allora piccoli, fratelli. Si tratta di un giochetto di prestigio abbastanza famoso. Sono 2 chiodi da muratore piegati ed incatenati l’uno con l’altro. Il gioco consiste nel trovare il modo di slegarli tra loro. Un paio d’anni fa un collega mi portò lo stesso giochetto acquistato in negozio, con i chiodi perfettamente piegati e senza nessuna ammaccatura. Questo esemplare invece, aldilà del valore affettivo, è un pezzo unico fatto dalle mani, anzi, dal martello di mio padre.

giovedì 10 marzo 2011

10 marzo 2011

5 pacchetti di Monk’s mini menta extra forte... 4,96 €. Non chiedetemi il perché di questa fotografia perché non lo so. Ieri sera, per “una foto al giorno” avevo semplicemente in testa questo.

Per tutto il tempo che ci ho perso il risultato è indubbiamente mediocre. Ho più volte chiamato giù qualche santo dai piani alti per via di un’impostazione della macchina, lo scatto remoto, che, mentre ero con una mano abbastanza impegnata come si può ben capire dalla foto ed in una posizione abbastanza difficile da mantenere, puntualmente al momento dello scatto passava a scatto normale. Al 5°-7° tentativo iniziava ad essere frustrante.

Per questa fotografia ho usato un flash esterno applicato alla macchina facendo rimbalzare la luce su un foglio di carta disposto a destra dell’inquadratura ed ho aggiunto un altro foglio per schiarire la parte sinistra.

Ho concluso un po’ tardi e ho sforato di una mezz’ora ma almeno la foto del giorno c’è anche oggi.

lunedì 7 marzo 2011

07 marzo 2011


7 marzo. L’oggetto che ho fotografato è un regalo di mio fratello, credo fosse stato per il mio decimo compleanno. Tra fratelli non ci siamo mai fatti molti regali ma quel periodo era un po’ triste in famiglia e così qualche pensierino in più al più piccolo dei fratelli (me) c’era sempre. Vidi mio fratello tornare a casa da lavoro ed entrare dritto in garage con un pezzo di legno. Dopo un quarto d’ora si presentò in cucina con il suo regalo, fatto da lui. Una ‘A’ di Abramo ed una ‘C’ di Carlesso, incrociate tra loro ma che al tempo stesso potessero essere scritte senza staccare la penna dal foglio. Me lo consegnò. Non ricordo bene ma mi pare non l’avesse incartato, forse c’era solo un fiocco. La superveloce scultura odorava ancora di legno appena lavorato, che ha un ché di bruciato, ed aveva ancora un velo di polvere legnosa sulla superficie che non era andato via soffiando con l’aria compressa. Quella fu la ‘A’ che iniziai ad usare nelle mie prime ed incerte firme e che uso tuttora.

Probabilmente mio fratello non sarebbe contento di vedere pubblicata una foto di questa sua opera a suo vedere mal fatta ed imprecisa ma si tratta per me di un oggetto con un certo valore affettivo.

Ho improvvisato questo still life per “una foto al giorno” utilizzando un flash sulla macchina fotografica sparato verso l’alto e un cartellone bianco come base e sfondo. Non c’è molto contrasto sulle curve e non è perfettamente bianco lo sfondo. La prossima volta andrà meglio.