lunedì 19 settembre 2011

video: "Nuit Blanche" by Arev Manouchian

Vi voglio postare questo video, si tratta di una cortometraggio scritto, prodotto e diretto dal giovane canadese Arev Manouchian. Un capolavoro. Non son bravo a scrivere ed esprimere, posso solo dire che si tratta di rara poesia. Il romanticismo c'è da sempre ed in ogni epoca ha avuto le sue espressioni tipiche. Ora per esempio il romanticismo si racconta diversamente da un tempo: tutto è più moderno e pare si abbia paura di cadere nel vecchio o nell'anacronistico. In "Nuit Blanche" i connotati del classico, come il bianco&nero scelto dall'autore, l'abbigliamento dei personaggi, lo stile delle automobili, sembrano invece diventare "senza tempo". La scelta dello slow motion e il grande lavoro di elaborazione video e digitale intriso dietro a questi 4 minuti di video non sono lì a snaturare il tutto ma danno ciò che mancava per descrivere a pieno la storia raccontata, che dura un attimo, il tempo di un pensiero, quel pensiero che entrambi i personaggi hanno nell'istante in cui i loro sguardi si incrociano dal un lato all'altro della strada. Dimenticavo: la musica. Samuel Bisson l'ha scritta ed arrangiata per il cortometraggio. Niente di più adatto per farci emozionare. Vi lascio al video, gustatevelo con calma.


mercoledì 20 aprile 2011

20 aprile 2011


Com'è che si dice? "Ho creato un mostro" ...? Vi presento il sig. Obeso (Mr. Tubby). Si tratta di un mio autoritratto. Anche qui, come nella foto del 23 marzo 2011, ho utilizzato la posa lunga e due colpi di flash all'interno della stessa ripresa. Quella, per chi non l'avesse capito, è la mia pancia. La mia fantastica pancia tanto derisa, che ora può parlare...

giovedì 7 aprile 2011

07 aprile 2011


Telefono vintage. Stavolta si tratta di “un lego” che risale come minimo a una quindicina di anni fa.

L’ho lasciato intatto per tutti questi anni, resistendo dalla voglia di disfarlo. Per diverso tempo mi ha fatto compagnia sul comodino.

martedì 5 aprile 2011

05 aprile 2011


Son tornato a fare un giretto in zona San Benedetto, dove avevo fatto la fotografia dell'alba insieme al gruppo di Indastria. Stavolta sperando in una foto del tramonto, invece son arrivato troppo tardi, col tramonto che iniziava già a lasciare spazio alla luce blu e la luna crescente che di lì a poco sarebbe tramontata anche lei, prima però s'è lasciata fotografare tra gli alberi.

mercoledì 30 marzo 2011

30 marzo 2011


Gita notturna a Rubbio con il gruppo Indastria. 3 foto a lunga esposizione bastano e avanzano per fare tardi. Portarsi a casa un così magro risultato è un po' seccante ma bisogna guardare il lato positivo… ehm… dove lo trovo? Ah sì: presto tornerò a fare la foto all'albero con la consapevolezza che le stelle non si muovono poi granché in soli 15 min…

giovedì 24 marzo 2011

24 marzo 2011


Stasera, in carenza di idee e soggetti, ho pescato dalla lista degli oggetti che un domani vorrei fotografare meglio che posso. Intanto mi accontento di questo dettaglio della testa a sfera MH054M0 della Manfrotto. Ho utilizzato un solo flash posizionato a sinistra ed un pezzetto di carta bianca per dare un leggero rimbalzo da destra.

mercoledì 23 marzo 2011

23 marzo 2011



Poco tempo fa nell’album di Manfrotto Tripods ho visto una foto di Joe McNally che ritrae l’attore Steve Martin con due diverse espressioni. L’effetto mi è piaciuto molto e così ho dedicato un’oretta della mia serata per provare a fotografarmi due volte nello stesso scatto. Per poterlo fare ho fatto in velocità un tubo rettangolare di cartone attorno al vetro del flash (un SB-24 usato che ho ricevuto poco tempo fa) in modo da indirizzare la luce solamente sulla mia faccia senza illuminare nient’altro nella stanza. Ho messo treppiede e fotocamera di fronte a me, seduto a circa un metro dell’obiettivo con lo scatto remoto in mano ed il flash nell’altra con il dito pronto sul pulsante del flash.
L’idea per la mia “foto del giorno” è stata quella di apparire come se avessi due facce nella stessa testa. Dopo svariati tentativi sono riuscito ad evitare di illuminare l’orecchio (io ce le ho anche a sventola e quindi è ancora più difficile…), a fare in modo che le facce non siano ne troppo lontane ne troppo vicine e ad illuminare il corpo in modo che non ci fossero sovraincisioni di un’immagine sull’altra. Ovviamente i colpi di flash sono 2, uno per ogni posizione della testa, prima da sinistra e poi da destra, tutti all'interno della stessa esposizione (15 secondi).
Quello che vedete è la foto scattata, senza alcun ritocco di nessun genere eccetto un leggero ritaglio sui bordi inferiore e destro.
Come foto del giorno sono contento, anche perché si nota chiaramente il mio stato un po’ trasandato di questi giorni…

martedì 15 marzo 2011

15 marzo 2011


Poco tempo fa ho ritrovato un giochino che aveva fatto mio padre tanti anni fa per i miei, allora piccoli, fratelli. Si tratta di un giochetto di prestigio abbastanza famoso. Sono 2 chiodi da muratore piegati ed incatenati l’uno con l’altro. Il gioco consiste nel trovare il modo di slegarli tra loro. Un paio d’anni fa un collega mi portò lo stesso giochetto acquistato in negozio, con i chiodi perfettamente piegati e senza nessuna ammaccatura. Questo esemplare invece, aldilà del valore affettivo, è un pezzo unico fatto dalle mani, anzi, dal martello di mio padre.

giovedì 10 marzo 2011

10 marzo 2011

5 pacchetti di Monk’s mini menta extra forte... 4,96 €. Non chiedetemi il perché di questa fotografia perché non lo so. Ieri sera, per “una foto al giorno” avevo semplicemente in testa questo.

Per tutto il tempo che ci ho perso il risultato è indubbiamente mediocre. Ho più volte chiamato giù qualche santo dai piani alti per via di un’impostazione della macchina, lo scatto remoto, che, mentre ero con una mano abbastanza impegnata come si può ben capire dalla foto ed in una posizione abbastanza difficile da mantenere, puntualmente al momento dello scatto passava a scatto normale. Al 5°-7° tentativo iniziava ad essere frustrante.

Per questa fotografia ho usato un flash esterno applicato alla macchina facendo rimbalzare la luce su un foglio di carta disposto a destra dell’inquadratura ed ho aggiunto un altro foglio per schiarire la parte sinistra.

Ho concluso un po’ tardi e ho sforato di una mezz’ora ma almeno la foto del giorno c’è anche oggi.

lunedì 7 marzo 2011

07 marzo 2011


7 marzo. L’oggetto che ho fotografato è un regalo di mio fratello, credo fosse stato per il mio decimo compleanno. Tra fratelli non ci siamo mai fatti molti regali ma quel periodo era un po’ triste in famiglia e così qualche pensierino in più al più piccolo dei fratelli (me) c’era sempre. Vidi mio fratello tornare a casa da lavoro ed entrare dritto in garage con un pezzo di legno. Dopo un quarto d’ora si presentò in cucina con il suo regalo, fatto da lui. Una ‘A’ di Abramo ed una ‘C’ di Carlesso, incrociate tra loro ma che al tempo stesso potessero essere scritte senza staccare la penna dal foglio. Me lo consegnò. Non ricordo bene ma mi pare non l’avesse incartato, forse c’era solo un fiocco. La superveloce scultura odorava ancora di legno appena lavorato, che ha un ché di bruciato, ed aveva ancora un velo di polvere legnosa sulla superficie che non era andato via soffiando con l’aria compressa. Quella fu la ‘A’ che iniziai ad usare nelle mie prime ed incerte firme e che uso tuttora.

Probabilmente mio fratello non sarebbe contento di vedere pubblicata una foto di questa sua opera a suo vedere mal fatta ed imprecisa ma si tratta per me di un oggetto con un certo valore affettivo.

Ho improvvisato questo still life per “una foto al giorno” utilizzando un flash sulla macchina fotografica sparato verso l’alto e un cartellone bianco come base e sfondo. Non c’è molto contrasto sulle curve e non è perfettamente bianco lo sfondo. La prossima volta andrà meglio.

lunedì 7 febbraio 2011

06 febbraio 2011



Nonostante mi fossi portato via la macchina fotografica durante un bel giretto a piedi con Daniela per qualche viuzza della periferia di Padova nella speranza di trovare qualcosa di interessante da fotografare, il fatto di non voler troppo cercare la foto del giorno ha fatto sì che arrivasse l'ora di cena senza alcuno scatto. E' stato preparando la cena che ci siam accorti della miniaturizzata atmosfera suggestiva creata dalla luce nel piccolo forno elettrico che illuminava le verdure ripiene (peperoni, zucchine e melanzane) fatte con tanta passione. La foto come al solito non è granché, lo so, ma l'impegno c'è, ve lo garantisco. Ad ogni modo dopo la foto è seguita una buona e soddisfacente magnata! Vi confesso che stavolta ho ritoccato un'area della foto con photoshop, oscurando l'angolo in alto a destra della fotografia dal quale faceva capolino la lampada del forno.

sabato 5 febbraio 2011

04 febbraio 2011



Venerdì mattina. Mi alzo e raggiungo la cucina per fare colazione. La cucina dà verso il retro della casa dove si trova una recinzione che divide un piccolo spiazzo dal pollaio. Tra le tende della finestra vedo il nostro scolapasta appeso proprio come vedete nella foto. Non ho idea di come possa esserci finito né del motivo per cui mia madre abbia deciso di fargli prendere aria. Sicuramente non potevo farmelo scappare. Insomma, ecco la foto per questo venerdì 4 febbraio!

venerdì 4 febbraio 2011

03 febbraio 2011



Un paio d’ore in giro per una Bassano deserta solo per mantenere la promessa con me stesso di almeno uno scatto al giorno. Era da un po’ che non usavo il treppiede per una notturna e che non uscivo al fine di portare a casa delle fotografie.
Credo che a volte ci sia il bisogno di alimentare l’ispirazione, chiamarla, invogliarla a presentarsi. Succede in vari ambiti. L’ispirazione è come l’appetito! Vien mangiando… in questo caso masticando foto. Son partito senza un adeguato abbigliamento e ho patito un po’ il freddo ma l’uscita mi è proprio piaciuta, anche se il risultato non è niente di ché.
Nella mediocrità del risultato, ho portato a casa più di una foto “a pari merito”, ma io devo pubblicare “una foto al giorno” e quindi ecco la prescelta per il 3 febbraio.

giovedì 3 febbraio 2011

02 febbraio 2011


Seconda foto: due di febbraio. Un grande soggetto! Dico sul serio. Jeans Lee modello “Dillon”. Si tratta dei miei pantaloni preferiti, li ho usati per tanti anni senza riuscire a staccarmene. Ora, per motivi abbastanza palesi che si possono capire dalla foto, non posso più contare su di loro, intendo fuori di casa. Ma rimangono i miei preferiti; d'estate a volte li indosso per qualche sporco lavoretto casalingo. Includono ampie prese d’aria per non soffrire durante i giorni caldi…

Li ho fotografati insieme a dei nuovi amici, il gruppo fotografico “Indastria” di Mussolente con il quale sto iniziando a condividere la mia passione ogni mercoledì sera.

Abbiamo usato il tavolo still life ed un paio di flash (uno da sopra e uno da sotto il tavolo) entrambi diffusi a rimbalzo.

Anche qui trovo qualcosa di me. I pantaloni son a gamba larga per via di una mia fissa, un mio complesso: le gambe a “X”. In qualche modo questi jeans m’hanno aiutato sempre a nascondere questo mio difetto, almeno fino a quando non ho iniziato a fregarmene.

mercoledì 2 febbraio 2011

01 febbraio 2011



Il mio primo post. E’ l’inizio dell’esperimento.

La foto ritrae me, o meglio, le mie gambe che camminano rapidamente. Diciamo che in qualche modo la fotografia mi racconta un po’, racconta un po’ questi giorni. Non perché io sia un gran “camminatore” ma perché in questi mesi molte son le corse (a piedi, in macchina, col pensiero) durante la giornata, prima di mettermi a letto la sera. Mi son fotografato con il cellulare (nokia C5) martedì alle 11 di sera mentre percorrevo il sottopasso pedonale vicino alla stazione di Porto Marghera mentre tra me e me pensavo che potrei correre molto meno e prendere tutto un po’ più con calma se solo sapessi organizzarmi un pochettino…